Cosa succede se un attore decide di raccontare la sua città in un monologo brillante con tutta la passione possibile? Cosa succede se quella città è Taranto, di cui troppo spesso arriva un’immagine a senso unico? Il racconto diventa riscatto e il teatro diventa occasione di riscoperta di un territorio attraverso l’ironia e la riflessione.
“Sei di Taranto? Ma… di Taranto Taranto?”: una domanda che ogni tarantino fuori sede si è sentito fare, ed è successo molto spesso anche a Massimo Cimaglia che si definisce “in tournée da 33 anni”. L’attore ha voluto rispondere con ironia raccontando Taranto come non l’avete mai sentita raccontare, la Taranto della bellezza, dei due mari, dell’arte. Un
monologo comico per chi è di Taranto, perché si riconosce, si ritrova nei modi di dire, negli aneddoti, nelle storie, ma anche un monologo comico nato per entrare nel cuore di chi non è di Taranto, un atto d’amore, una storia raccontata con partecipazione e intelligenza sottile che fa sentire Taranto “come un pezzo di noi stessi”, dicono gli spettatori.
Cimaglia attraversa umoristicamente Taranto, i suoi abitanti e il suo dialetto, giocando su modi di dire, virtù, bellezze, difetti e contraddizioni. Lo fa con impressioni, spunti e aneddoti autobiografici. Lo spettacolo risulta così – in un clima di grande divertimento – un vero atto d’amore di chi ha lasciato la propria città ma grida con orgoglio il suo forte legame: sì, sono di Taranto Taranto!
Accolto con simpatia e commozione dai tarantini fuori sede, rappresentato con enorme successo non solo a Taranto ma anche al Teatro Manzoni di Roma e a Bologna, lo spettacolo – continuamente richiesto dal pubblico tarantino – è perennemente in fieri, arricchendosi sempre di nuovi spunti suggeriti dalla città, è un invito per i turisti a visitare Taranto e ad apprezzarne le bellezze, la storia, la cultura, il mare, l’enogastronomia ma è
anche un invito per i tarantini a riscoprire se stessi e la loro città.
Così, grazie ai racconti e alle riflessioni non solo ironiche di Massimo Cimaglia, è tra il riso e la commozione che ogni spettatore può intraprendere il suo viaggio verso Taranto, la città dei due mari.